Evangelista

I documenti riguardanti Evangelista solo marginalmente parlano della sua attività pittorica: è testimoniata soprattutto la sua attività di doratore e di decoratore (calici, candelabri ed epitaffi).

Immagine principale

Descrizione

Garzone di bottega o pittore degno di essere stato al fianco di Raffaello? Questo pittore piandimeletino da taluno è stato trascurato e vilipeso: Umberto Gnoli lo chiama "famulo" ed il Vasari "garzone di bottega". Qualche altro, invece, come Corrado Ricci e Emilio Zappa lo credono "pittore di essere stato al fianco di Raffaello".Lisa de Schlegel lo proclama "senz'altro primo maestro dell'Urbinate". Adolfo Venturi scrive che "Evangelista aiutò Raffaello a salire i gradi dell'altare ove fu primamente consacrato all'arte e alla gioia".Il Calzini ritiene che Evangelista, essendo sopravvissuto al Santi e al suo grande figlio per venticinque anni, possa aver lavorato servendosi di suoi schizzi ma che debba aver prodotto parecchi lavori anche contemporaneamente al Santi. Una cosa è certa: la prima educazione di Raffaello fu data da Romagnoli come da Evangelista e Timoteo, infatti le prime opere dell'Urbinate recano effettivamente una impronta del feretrano e del ferrarese. Nato attorno al 1460, nel 1488 si trova al fianco di Giovanni Santi venuto a lavorare a Piandimeleto dietro ordinazione del Conte Oliva e che ha con sè il piccolo Raffaello (il ritratto del bambino è visibile nella Tavole del Santi in Montefiorentino: è il primo degli angeli del gruppo di destra sormontante la Vergine).Nel 1494 Evangelista è nominato tra i testimoni del testamento di Giovanni Santi, che fu sicuramente molto legato al nostro pittore se morendo gli affida il figlio undicenne. Insieme a Raffaello, nel 1500, riceve la commissione della Pala di San Nicola da Tolentino per la chiesa di Sant'Agostino, a Città di Castello. E' importante rilevare che, nel documento, al giovane Raffaello è attribuita la qualifica di magister ma tale qualifica non precede il nome di Evangelista. A lui non è possibile attribuire con certezza alcuna opera. Secondo il Venturi, però, numerose tra le tavole non firmate del Santi devono la loro paternità al famulus Evangelista, come: la Madonna con Bambino in Trono e Santi (attualmente nella pinacoteca della Rocca di Sassocorvaro); Cristo in croce con Santi (ora andato distrutto, si trovava nella chiesa di San Francesco a Sassocorvaro); Cristo Crocifisso (nella chiesa di San Biagio a Piandimeleto).Assai controversa l'attribuzione di Tavole provenienti dalla Cappella di San Sebastiano della chiesa di San Francesco di Urbino; di una piccola Tavola della Galleria Nazionale delle Marche rappresentante una "Santa Martire"; delle Tavole delle Muse: Tersicore, Calliope, Erato e Melpomene, provenienti dal tempietto delle Muse nel Palazzo Ducale di Urbino.Non si conoscono notizie della sua vita privata, se non che si sposò con una orfanella dalla quale ebbe alcuni figli. Amò molto il suo paese natio, e Piandimeleto ha intitolato col suo nome una delle vie più importanti. 

Pagina aggiornata il 21/03/2024